domenica 22 gennaio 2012

La natura impazzisce


Sembrava la fine del mondo. Sembrava che tutto stesse cadendo a pezzi, uno sull’altro, con il suo solito tempo scandito. Erano le 2.45, il dormiveglia non mi ha fatto realizzare cosa stesse succedendo. Ad un certo punto mi sono stretta forte la testa tra le mani, magari era un sogno da cui faticavo a svegliarmi; o magari il tetto sarebbe crollato su di me. Per istinto, e un po’ da film , mi sono infilata con la testa sotto le coperte, convinta forse di potermi salvare. Mi ha aiutato il ricordo della Sierra: era pioggia. Acqua grondante da un cielo nero di estate. Acqua inattesa, acqua fuori stagione. Ma non ne scendevano gocce, arrivava giù a secchiate. Ha sempre esercitato un forte fascino su di me la pioggia, forse un po’ meno negli ultimi anni quando i portici di Bologna bagnati si trasformavano in piste di ghiaccio per quanto fosse impossibile starci in piedi; ma stanotte è stato terrore puro. Una pioggia di quindici minuti che ha svegliato il villaggio intero, si perché in realtà quello che è giusto raccontare al resto del mondo è che ora sono le 3.26 e fuori da questi muri i tam tam stanno suonando, le donne cantando e ogni sorta d’animale dice la sua. Intanto per l’ennesima volta non capisco ed allora oso interpretare: acqua come benedizione, linfa per questa terra crepata dal sole. Certo la musica è musica di festa.
Così, anche questa notte, l’Africa si fa maestra di accettazione, di pioggia come lo sa fare con la morte.
Ora ha smesso, ora me ne torno a dormire, anche se vorrei trovare il coraggio di aprire la porta e scoprire il colore del fango; torno a dormire con due domande:
-          come fa questa gente sempre infreddolita a sopportare quest’aria gelida che sta salendo dalla terra e entrando dalle finestre?
-          è successo qualcos’ altro di straordinario stanotte, in qualche parte nel mondo?

P.S.: i bambini al Centro oggi erano stanchi: chi non ha dormito per la paura, chi per il rumore dell’acqua su questi tetti di lamiera, chi per il freddo e chi… è uscito a danzare sotto la pioggia. 

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