sabato 11 febbraio 2012

Dimitri


Dimitri avrà dodici anni, penso. Non è tra quelli che se non c’è si sente; non dà troppa confidenza, non ti cerca. Riesco a ricordarmi di lui grazie a quella volta che abbiamo medicato la sua mano dalle dita gonfie.
Poi ieri mi ha regalato una busta, sopra c’era scritto “j’espeur que vous sauroit contentes d’avoir ce lettre”; dentro il disegno di una bicicletta.
Sotto al mio letto, a casa, c’è una scatola con un centinaio di disegni che in tanti anni mi hanno regalato tanti bambini. È cosa normale per chi ha quotidianamente a che fare con loro.
Ma questo regalo mi ha emozionato tantissimo, forse perché inaspettato, forse perché davvero gratuito.
Quando poi l’ho ringraziato, mentre gli versavo l’acqua sulle mani per lavarle prima del pranzo, non ha detto nulla, ma so per certo che è arrossito …e ancora una volta ho pensato che sono fortunati loro, che possono arrossire senza che nessuno se ne accorga. 

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