lunedì 6 febbraio 2012

Polvere ovunque


Quando stamattina ho aperto la porta della camera ho fatto fatica a respirare. Non era solo lo stupore a fare corto il fiato: una luce rossa opaca investiva tutto, a partire dal cielo, poi le case, le persone, l’aria. Il vento aveva rumorosamente soffiato tutta notte rendendo difficile il mio sonno, ma mai mi sarei aspettata uno spettacolo di nebbia colorata al risveglio. Ossigeno pesante, pesantissimo! Ossigeno fatto di polvere che entra negli occhi, nella gola e tra le trame del cotone dei pantaloni e delle magliette.
L’altra sorpresa che mi ha fatto impugnare la macchina fotografica l’abbiamo trovata lungo la strada: strada deserta, nessuno in giro. Le donne non pestavano il miglio, i bambini non giocavano nei cortili, gli uomini non erano seduti sulle loro sedie di bambù. Solo gli animali non si sono arresi a questa natura che nuovamente sorprende tutti.
Inevitabilmente ho pensato alla mia casa, al mio Paese, in questi giorni. Bloccato sotto la neve, al gelo. Oggi effettivamente nemmeno qui si suda, ma il freddo naturalmente non è paragonabile. Mi emoziona scoprire che l’uomo sa ancora fare un passo indietro per lasciare spazio alle sorprese della natura, che ancora sa modificare le sue abitudini seguendo i capricci di qualcuno di più potente. Qui l’hanno saputo fare senza lamentela alcuna, accettando di sospendere il non indispensabile per un giorno; l’hanno saputo fare con semplicità e naturalezza, addirittura senza stupore.
Spero di non dimenticare questa lezione silenziosa che qui nessuno sa di avermi dato quando, con la neve del 2013, mi troverò costretta a starmene chiusa in casa e mi annoierò a morte.   


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