venerdì 30 dicembre 2011

Un memory memorabile


Abbiamo giocato a memory in quindici su un tavolo grande come un banco di scuola. Io ero la più grande naturalmente, dopo di me Dimitri (undici, dodici anni) fino a Severine e Severin (gemellini di quattro). 
Un gran silenzio, di quelli che qui nemmeno la notte ci sono. Concentrazione, spiate, occhiolini e suggerimenti.
I disegni delle ciliegie sono diventati “petites tomates” e il cavalluccio marino un serpente; la conchiglia era una lumaca e il quadrifoglio il dà, una foglia molto usata per le salse. 
Qualcosa, per fortuna o abilità mnemonica, l’abbiamo vinto quasi tutti… e chi non vinceva, riceveva le carte uguali dagli altri. 
Bambini rimasti bambini e non sovra stimolati: un sogno. Deformazione professionale? Non so. So solo che non vedo l’ora di tornare a giocare con loro. 

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